'Ndrangheta, da Parma a Crotone: maxi sequestro di beni

Titolare e socio di numerose imprese aventi un ingente volume d’affari, in larga parte radicate in Emilia Romagna, il soggetto, pluripregiudicato, era punto di riferimento della consorteria ‘ndranghetistica cirotana, tanto da divenire ad essa organica.
Lo stesso sembra sostanzialmente avere il ruolo di finanziatore del sodalizio mafioso, mettendo a disposizione dell’organizzazione criminale, per il perseguimento degli interessi del sodalizio, le proprie risorse economiche e attività imprenditoriali, assumendo altresì all’interno delle proprie aziende persone selezionale dal “direttorio” della cosca, ciò anche allo scopo di “proteggere” l’attività imprenditoriale da pressioni eversive di altri clan.
Il sequestro riguarda diversi e innumerevoli beni, tra i quali una ventina di immobili a Parma, alcuni a Riccione e all’Isola d’Elba, numerosi terreni e immobili in loc. Crucoli (KR), società e quote di partecipazioni societarie, a Parma e in provincia di Crotone, conti correnti bancari, autovetture e motoveicoli per un valore complessivo che supera i 13 milioni di euro.
Alla puntuale analisi criminale svolta dai poliziotti della Questura di Parma, è corrisposta un’altrettanta certosina attività investigativa di natura economico-finanziaria svolta dalla Guardia di Finanza.
L’ingente sequestro è stato realizzato anche con il supporto del Servizio Centrale Anticrimine della Polizia di Stato che ha seguito le operazioni di acquisizione e di materiale presa in possesso dei beni, unitamente alla Divisione Anticrimine della Questura di Parma e al Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza, operazioni che sono ancora in corso.

Questo è un articolo pubblicato il 15-02-2021 alle 14:05 sul giornale del 16 febbraio 2021 - 122 letture
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